
Il messaggio che il mondo degli investitori manda, in questo caso, è chiaro: una web-based startup può essere creata e sviluppata ovunque e se crea un impatto, gli investitori la andranno a cercare anche in capo al mondo (ovvero non è necessario essere nati in Silicon Valley). Il web soffre molto meno i lacciuoli e le zavorre che la macchina burocratica impone ai business tradizionali e permette una crescita rapida e immediatamente visibile ad una platea allargata.
Un altro messaggio importante è che la user-based entrepreneurship, ovvero, lo sviluppo d'impresa che scaturisce dalle inefficienze e frustrazioni provate come utenti/clienti è una strada maestra per la creazione di modelli di business funzionanti che partono, già alla nascita, con un minimo di validità testata sul mercato.
Ricollegandomi al post di Simone sull'imprinting organizzativo, queste imprese tendono ad avere un orientamento al mercato (e al cliente) molto maggiore rispetto ad imprese "technology push" ove il motore è lo sviluppo "in laboratorio" senza un necessario collegamento diretto con il mercato.
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