venerdì 25 febbraio 2011

“Credo nelle idee che diventano azioni” (Ezra Pound)

Quanto vale una grande idea imprenditoriale? Poco, probabilmente niente o quasi…se non è accompagnata da una altrettanto grande propensione all’azione. Cheval, il portagonista del nostro post precedente e' un esempio mirabile di questa sintesi tra l'immaginare e il fare. Eppure non di rado mi capita di incontrare persone che ripongono una fiducia smisurata nella loro idea e vedono nel business plan il punto di destinazione della progettazione imprenditoriale. Ma l’idea rappresenta solo un piccolo passo (il meno impegnativo) del percorso e il business plan è già vecchio nell’istante stesso in cui esce dalla stampante.

La verità è che le idee oggi più che mai sono commodities (dunque disponibili in grande abbondanza) di scarso valore se non sono sostenute da una forte attitudine (questa sì merce davvero rara) all’esecuzione. Sorrido quindi di fronte ad atteggiamenti di circospezione, reticenza se non totale chiusura da parte di potenziali imprenditori preoccupati di perdere la paternità della “propria” idea. 

Vi riporto in proposito il concetto di “idea come moltiplicatore” proposta da un noto personaggio del mondo degli affari  americano nel corso di un una presentazione a cui ho di recente assistito. In breve questa è la spiegazione:

Idea cattive = -1
Idea debole = 1
Idea buona = 10
Idea brillante = 20

Assenza di esecuzione = €$0
Esecuzione debole = €1000
Esecuzione buona = €100,000
Esecuzione brillante = €1000,000

Tutto il valore è nell’esecuzione. L’idea può moltiplicarlo, ma non crearlo. Ecco perché Artur Rock, uno dei più grandi Venure Capitalist viventi, è solito affermare: “I invest in people not ideas

1 commento:

  1. La citazione di Artur Rock è una fra le più inflazionate quando si tratta il tema dei business plan. La prospettiva da cui l'avete osservata e interpretata (voi e il noto personaggio degli affari americano) mi è invece nuova.
    Interessante.
    A.

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