Per capire che cosa si intende per imprenditorialità sociale parto da alcuni numeri disarmanti, per quanto aridi:
- Gli abitanti della terra sono circa 6.7 bilioni. Tutte le stime convergono nell’indicare un incremento fino a 9 bilioni nei prossimi 40 anni.
- 785 milioni di persone sono ad oggi analfabete (2/3 donne)
- Ogni giorno si estinguono circa 70 specie di organismi viventi (animali o vegetali)
- Se le emissioni di gas serra non vengono ridotte dell’80% entro il 2050 la temperatura del pianeta crescerà di oltre 3°C con effetti irreversibili (e catastrofici) sul clima.
- Sulla scena globale ci sono quasi 3 bilioni di persone che sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno;
- 862 milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà
- La malaria uccide un milione di bambini ogni giorno.
- 16000 mila bambini muoiono ogni giorno per cause collegate alla malnutrizione
La lista potrebbe continuare a lungo. I numeri sono espressione di almeno 5 fondamentali trend sociali e macroeconomici che caratterizzano il nostro pianeta ovvero a) crescita della popolazione; b) degrado dell’ecosistema; c) incremento delle disparità socio-economiche; d) cambiamento climatico. Purtroppo queste dinamiche pongono sfide a cui il mercato spesso non riesce a rispondere con soluzioni distributive sostenibili e eque. E’ in questo contesto che gli imprenditori sociali possono giocare un ruolo determinante. Che cosa significa dunque con l’espressione “imprenditorialità sociale”? Chi sono gli “imprenditori sociali”? No vi rispondo direttamente, vi invito invece a dare un’occhiata a questo video. Nella parte II di questo post riprenderò da qui il filo del discorso. A prestissimo!
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